L’anno dopo l’Uruguay fallisce nuovamente nel Campeonato Sudamericano (vinto ancora dall’Argentina), ma nell’edizione 1956 la Celeste torna finalmente sul tetto del calcio latino-americano. Nel Campeonato Sudamericano 1953 l’Uruguay gioca un buon calcio, ma per appena un punto non riesce ad agguantare la prima posizione, insieme a Paraguay e Brasile, che gli avrebbe permesso di accedere allo spareggio per il titolo. La successiva manifestazione in cui si cimenta l’Uruguay sarà nuovamente il mondiale. La rete sarà decisiva: il Brasile non riesce a pareggiare e l’Uruguay scrive una delle pagine più clamorose della storia del calcio. I tedeschi passano dopo appena 11 minuti con Haller, ma l’Uruguay resiste. L’Uruguay è, infatti, sorteggiato nel girone eliminatorio con Bolivia e Francia (quest’ultima invitata in sostituzione di Turchia e Scozia, qualificatesi e successivamente rinunciatarie), ma, dopo il sorteggio, i transalpini rinunciano a partecipare. L’Uruguay esordisce nel girone finale contro gli iberici il 9 luglio all’Estádio do Pacaembu di San Paolo, ma non riesce ad andare oltre il 2-2. Quattro giorni dopo, nello stesso impianto, si trova di fronte la Svezia: passata per due volte in svantaggio, la Celeste riesce a strappare una sofferta vittoria per 3-2, grazie al gol di Varela e alla doppietta di Míguez.
Tutto il Brasile è ormai certo del titolo mondiale e il primo tempo è in effetti appannaggio dei padroni di casa, che in apertura di ripresa trovano il gol con Friaça. In semifinale l’Uruguay trova l’ostacolo più duro, la fortissima Ungheria di Puskás: i magiari vanno avanti di due gol già nel primo tempo, ma una doppietta di Hohberg nella ripresa riporta gli uruguaiani in gara. La gara finale del girone è in programma il 16 luglio al Maracanã di Rio de Janeiro e di fronte all’Uruguay c’è il lanciatissimo Brasile, che nelle precedenti sfide ha travolto sia la Svezia (7-1) che la Spagna (6-1). I 3 punti in classifica dell’Uruguay contro i 4 del Brasile consentono alla Celeste di poter ancora sperare, poiché in caso di vittoria scavalcherebbe in classifica la Seleção. L’Uruguay vince 2-0 contro il Paraguay la gara seguente, ma nell’ultima sfida deve assolutamente battere l’Argentina, avanti di 1 punto in classifica. L’Uruguay parte bene e all’esordio batte con un secco 4-0 la Bolivia campione in carica, prima di superare il Venezuela con lo stesso punteggio. La Celeste, allenata da Ondino Viera, ottiene all’esordio un preziosissimo 0-0 contro i padroni di casa inglesi a Wembley, merito soprattutto delle parate di Ladislao Mazurkiewicz.
La Celeste, nel frattempo passata sotto la guida di Juan Carlos Corazzo, si affida soprattutto su Mazurkiewicz, Oyarbide, Rocha e Urruzmendi per tornare al successo continentale. E. Confezioni aerosol non ricaricabili e cartucce di gas sotto pressione. Il 27 novembre 1949, in occasione della partita contro l’Austria Vienna per i festeggiamenti del 50º anniversario di fondazione del Milan, quando i giocatori dell’Inter e del Milan si trovarono a giocare assieme, sotto la bandiera della rappresentativa di Milano, con una maglia bianca fasciata dove l’azzurro dell’Inter e il rosso del Milan trovavano spazio nella fascia rossonerazzurra che attraversava il busto. L’annata 2022-2023 vide il ritorno della classiche strisce nerazzurre, con un design ispirato a quello degli anni 1960; la parte superiore del busto fu caratterizzata da una fascia nera. Due anni dopo vanno in scena le qualificazioni per i mondiali cileni del 1962. Per il Sudamerica lo schema è alquanto semplice: solo 6 squadre sono in lizza, essendo Brasile e Cile già qualificati (rispettivamente come campione in carica e Paese ospitante).
Con un budget limitato si può comprare anche solo il libro per diventare un vero Grill Master. Gli anni cinquanta si aprono con una nuova fase avara di successi per la Celeste. Anche le squadre di altre categorie hanno ottenuto nel corso degli anni vari successi sia a livello nazionale, soprattutto con le formazioni Berretti (1), Under-17 (2), Under-15 (3), Pulcini (1) e in passato Juniores (1), sia in campo internazionale, con la formazione Primavera trionfante nel Trofeo Internazionale Karol Wojtyla in sei occasioni, detenendo così il record di vittorie del torneo, oltre a quella degli Allievi, vincitrice del Torneo Internazionale Carlin’s Boys di Sanremo, del Torneo Internazionale Città di Gradisca – Trofeo Nereo Rocco e della Scirea Cup. L’Uruguay, che ripropone grosso modo la nazionale che 4 anni prima ha espugnato il Maracanã, supera agevolmente il primo turno, dove batte Cecoslovacchia (2-0) e Scozia (7-0). La vittoria del girone proietta la Celeste nei quarti, dove affronta l’Inghilterra: Borges, Varela, Schiaffino e Ambrois confezionano il 4-2 finale con cui l’Uruguay liquida i «maestri» inglesi. Tutto ciò per inquadrare il caso inceneritore di cui parla la Arletti che derubrichiamo ad uno dei più grossi pasticci politici degli ultimi dieci anni di Comune e Provincia.
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